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Sum 41: poesia al padre che non c’è

scritto da Laura Lombardi

Mi pensi?

Perché non ho alcun dubbio che tu lo faccia.

In questa vita

Anche se non ci sei mai stato

Non sentivo di averti perso

Lo hai fatto bene

E ora tu ed io condividiamo la stessa vita mancata

Con la storia che dice che

ci è rimasta una casa spezzata.

So che se io

ne avessi avuto la possibilità, te lo avrei detto

che ho capito. Ho già dimenticato.

Non ho bisogno di te al mio fianco

Penso che me la sto cavando bene da solo.

Ti sento di tanto in tanto,

come se tu stessi inviando dei segnali e posso dirti

che non sei solo

Perché condividiamo la stessa vita mancata

Con la storia che dice che

Ci è rimasta una casa spezzata.

So che se ce ne fosse la possibilità,

non avrei nessuna paura.

Condividiamo lo stesso dolore

Ci sentiamo allo stesso modo

E ora tu ed io condividiamo la stessa vita mancata

Con la storia che dice che

Ci è rimasta una casa spezzata.

So che se io

ne avessi avuto una possibilità te lo avrei detto

che capisco. Che ti lascerò andare.

Tu ed io condividiamo la stessa vita mancata

Con la storia che dice che

Ci è rimasta una casa spezzata.

So che se ce ne fosse la possibilità,

non avrei nessuna paura.

Condividiamo lo stesso dolore

Ci sentiamo allo stesso modo

[a fondo pagina la versione originale in inglese]

 

Questo è il testo di Never there, una ballata del gruppo Sum 41 il cui video anticipa l’uscita del disco in cui è contenuta, Order in Decline, prevista a luglio.

Di forte impatto emotivo, solo piano e chitarra acustica, l’ha scritta il cantante Deryck Whibley ed è autobiografica, una sorta di lettera al padre mai conosciuto.

Se il testo si riferisce al padre, il video racconta la sua vita di ragazzino con la madre e ne è il controcanto. Contro un padre violento e assente, ecco invece i sorrisi e gli sforzi di una mamma amorevole, combattiva e sempre presente.

E il video termina con una dedica, verosimilmente la prima di questo genere, in un video musicale:

dedicated to single parents everywhere – dedicato ai genitori single del mondo.

Intervistato in proposito, Whibley ha dichiarato:

Avevo scritto alcune battute e mi sono domandato: che cosa sto scrivendo?… Ho cercato di fermarmi, ma non ci sono riuscito… Potrei dire che stavo scrivendo di mio padre, che non ho mai incontrato. È un argomento a cui non penso mai e di cui non mi importa. Non mi ha mai dato fastidio e quando ho iniziato a pensare al perché non mi avesse mai dato fastidio, ho capito che dipendeva dal fatto che mia madre è così grande e che ho un così grande rapporto con lei. È stata così forte come madre single, per tutta la vita, che non ho mai avuto bisogno di pensare a mio padre… Invece lui è stato senza un figlio, per tutta la sua vita adulta. Deve averci pensato molto più di me.”

Grazie Deryck, chi l’ha detto che 2 è sempre meglio di 1?

 

[testo in versione originale]

Do you think about me?

‘Cause I don’t have any doubt you must

In this life

Even though you’re never there

I didn’t feel you disappear from sight

You did it well

And now you and I share the same life missing out

So the story goes

That we’re left, we’re stuck with a broken house

I know that if I

I had the chance I’d let you know

That I understand, I’ve let it go

I don’t need you by my side

I think by now I’m doing fine myself

On my own

And I feel you time to time

Like your sending outta sign I can tell

You’re not alone

Because you and I share the same life missing out

And so the story goes

That we’re left, stuck with a broken house

I know that if the

The chance appears well I’d have no fears

We both share pain

We feel the same

And now you and I share the same life missing out

And so the story goes

That we’re left, we’re stuck with a broken house

I know that if I

I had the chance I’d let you know

That I understand, I’ll let you go

You and I share the same life missing out

So the story goes

That we’re left, we’re stuck with a broken house

I know that if the

The chance appears I’d have no fears

We both share pain

We feel the same

 

autore

Laura Lombardi

Scrittrice, con un passato televisivo. Coordinatrice dell’area culturale ed eventi. Madre separata di una figlia, sono curatrice, insieme con Raethia Corsini, del progetto smALLbooks. Per il sito scrivo per la sezione “Magazine” e “Diario d’Autori”. Condivido con Giuseppe Sparnacci il progetto “Riletture in chiave smallfamily”.

Sono nata nel 1962, scrivo e ho un’unica adorata figlia nata nell’anno 2000. Con Susanna Francalanci ho scritto alcuni libri per ragazzi pubblicati dall’editore Vallardi e il giallo Titoli di coda, per Eclissi editrice. Per parecchi anni ho lavorato come autrice televisiva, soprattutto in Rai, soprattutto con la vecchia RaiTre. Prima ancora c’era stato il periodo russo, quello in cui ho frequentato Mosca, l’Unione Sovietica e la lingua russa.Il canto, la ricerca attraverso il suono e la voce, il tai chi, sono gli strumenti privilegiati con cui mi oriento. Amo camminare, soprattutto nel silenzio denso di suoni dei boschi dell’Alta Valmarecchia, dove ho la fortuna di avere una casa che saltuariamente apro per ospitare incontri, corsi e altre iniziative: Croceviapieve. Vivo il progetto Smallfamilies come parte fondamentale del mio percorso evolutivo.

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