Dopo meno di un anno dall’inizio della ricerca condotta online attraverso l’interazione su questo sito, abbiamo presentato i risultati il 1 marzo 2014 in occasione del convegno Small Family, Big Society. La ricerca evidenzia la situazione, rilevata su un campione di 600 persone, tra madri (90%) e padri (10%) single, che hanno risposto ai questionari online. A queste persone che hanno partecipato attivamente alla riuscita della ricerca, diciamo ancora una volta grazie davvero. L’indagine ha fatto emergere cinque principali profili, quattro femminili e uno maschile. Li abbiamo chiamati in modo evocativo, con nomi ispirati a Le città invisibili di Italo Calvino»: Eufemia, Dorotea, Zirma, Zenobia e Marcopolo.
Ecco in estrema sintesi l’identikit dei singoli profili
(Percentuali espresse sono sul totale del campione)
Eufemia 28%: è il profilo più numeroso. Rileva un problema di isolamento e solitudine nella gestione della nuova compagine famigliare. Per affrontare la situazione chiede più servizi legati alla socialità.
Dorotea 27%: la maggiore difficoltà è la conciliazione famiglia-lavoro. Si aspetta un sostegno pensato per le esigenze di un genitore single.
Zirma 24%: il problema è la gestione economica della nuova famiglia che va in sofferenza perché tutti costi raddoppiano. Chiede agevolazioni all’accesso al credito aiuti economici e servizi per migliorare la qualità della vita.
Zenobia 18%: lamenta una condizione di precarietà lavorativa e finanziaria. Auspica servizi a sostegno di occupazione e accesso alla casa.
Marcopolo 10%: sono padri single che vivono con figli, la vera novità del fenomeno. Pesa la solitudine gestionale e la mancanza di tempo per sé. Cercano consulenze (avvocati, psicologi) e auspicano una rete relazionale e affettiva.
Dal campione in generale emerge, inoltre, la richiesta di inscrivere questo fenomeno nell’agenda politica attraverso azioni per misurare e studiare il fenomeno.
Presto online i dati completi dell’indagine.