Vi ricordate i bamboccioni? E quell’invito della ministra Fornero “Giovani, non siate troppo choosy”? Niente: nessun monito è servito a giovani e famiglie. Il fenomeno degli over 25 a carico pare inamovibile, ovviamente gigante responsabile è la crisi economica. Il fenomeno è confermato da una recente indagine della Coldiretti: più della metà dei trentenni vive con la paghetta, 3 su 4 abitano coi genitori.
Questa la fotografia e tra le geometrie variabili della famiglia in corso di trasformazione, la morfologia più “consolidata” è quella che vede un nucleo composto da un genitore (o una zia/zio; un nonno/nonna) e un figlio/figlia adulti, tra i 25 e i 35 (anche 40) anni, che hanno concluso gli studi e – quando va bene – si trascinano tra un colloquio di lavoro e l’altro ma senza ottenere nulla, o quasi, diventando grandi, disoccupati e molto disillusi. Privati di quel percorso fondamentale dell’autonomia economica, dell’indipendenza, della progettualità funzionali e necessari a diventare cittadini attivi, responsabili, “contribuenti”, almeno secondo l’idea (antica?) che si ha avuto fin qui di cittadino.
Tutte le famiglie sanno di che cosa stiamo parlano e le smallfamilies portano il carico con ancora maggiore fatica, certe volte addirittura sottilmente additate come più incapaci di altre di “rendere autonomi i figli”, perché un genitore solo sarebbe più protettivo e avrebbe più timore di “lasciare andare” i pargoli.
I cliché non piacciono a noi smallfamilies e la cosa vale anche per il banale assioma giovani-bamboccioni. Al di là di ogni posizione ideologica, crediamo sia necessario che “gli adulti” genitori e non, che hanno percorso il futuro e ora si accingono a diventare inevitabilmente il passato, si sintonizzino con i tempi al di là della tentazione di trovare facili etichette. Perché potrebbe accadere di intercettare qualcosa di nuovo, diverso, mutato o in mutazione con cui si ha il dovere di sintonizzarsi. Solo così le risorse dell’esperienza di chi ha un lungo passato (i più vecchi) possono incontrare quelle di chi non ha ancora un passato, ma sta cercando di mettere in luce il proprio futuro che si prospetta completamente diverso rispetto ai parametri fin qui esistiti.
Sul tema ci piace segnalare un articolo uscito di recente su Alfabeta che invita a una riflessione partendo dal libroGenerazione Shuffledi Sebastiano Benasso (Aracne editore).
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