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Una legge contro il cyberbullismo

scritto da Gisella Bassanini

Dal 18 giugno 2017 è in vigore la nuova legge sul cyberbullismo (legge 29 maggio 2017, n. 71, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo).

Diverse le novità previste, tra queste: la possibilità di richiedere al Garante per la protezione dei dati personali la rimozione dei contenuti entro 48 ore e la pubblicazione di linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole, anche avvalendosi della collaborazione della Polizia postale.

Per quanto riguarda la possibilità di chiedere l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti che siano stati diffusi in rete (foto e video imbarazzanti o offensivi, post sui social network in cui si è minacciati, offesi, insultati…) l’istanza può essere inviata direttamente dal minore, se questo ha più di 14 anni, oppure da un genitore o da chi esercita la potestà genitoriale. Se entro 24 ore il gestore non avrà provveduto alla rimozione dei contenuti, l’interessato può rivolgere analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore. Da pochi giorni il Garante ha pubblicato il modulo per fare richiesta di eliminazione dei contenuti, che dopo essere stato compilato va inviato a cyberbullismo@gpdp.it.

Secondo quando già previsto dalla legge 107 (la Buona Scuola) nel triennio 2017-2019 ci sarà inoltre una formazione del personale scolastico per prevenire e contrastare questo fenomeno nelle scuole, con un ruolo attivo per studenti ed ex studenti in attività di peer education.

Qualora si verificassero atti di cyberbullismo, il dirigente scolastico deve informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti: i regolamenti scolastici dovranno prevedere esplicite sanzioni disciplinari, commisurate alla gravità degli atti compiuti. I servizi territoriali, con l’ausilio delle associazioni, promuovono progetti personalizzati per sostenere le vittime di cyberbullismo e per rieducare, anche attraverso l’esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori autori di cyberbullismo. Per i minori autori di questi atti, se non c’è querela o denuncia, scatta l’ammonimento: il questore convoca il minore insieme ad almeno un genitore.

Per saperne di più: Garante della privacy

 

Fatta la legge resta sempre una cultura da cambiare, come suggerisce questo video molto intelligente che si rivilge ai ragazzi con il linguaggio giusto per loro.

 

 


Immagine di apertura tratta dal sito Money.it

autore

Gisella Bassanini

Docente e ricercatrice, ho una figlia, Matilde Sofia. Coordino le attività di  Smallfamilies aps di cui sono fondatrice e presidente.  Seguo in particolare  l’area  welfare e policy, le questioni legate all’abitare e per il nostro Osservatorio mi occupo dello sviluppo  di  progetti di ricerca sulle famiglie monogenitoriali e più in generale sulle “famiglie a geometria variabile”.

Abito a Milano (città che amo) e, dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano,  ho trascorso molti anni  impegnata  in università (dottorato di ricerca, docenza, scrittura di libri) e nella libera professione (sviluppo di processi partecipativi,  piani dei tempi e degli orari della città, approccio di genere nella progettazione architettonica e nella pianificazione urbana). Ora insegno materie artistiche nella scuola pubblica e continuo nella mia attività di studio e ricerca in modo indipendente. La nascita di mia figlia nel 2001 ha trasformato profondamente (e in meglio) la mia vita, nonostante la fatica di crescerla da sola. Da allora, il desiderio di fare qualcosa per-e-con chi si trova a vivere una condizione analoga è diventato ogni giorno più forte. Da questa voglia di fare e di condividere, e dall’incontro con Michele Giulini ed Erika Freschi, è nata Smallfamilies aps, sintesi ideale della mia storia personale e del mio percorso professionale.

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