Sono Carla, una mamma di cinquantadue anni della provincia di Arezzo. Sono, come si dice, “un genitore unico” perché il padre di mia figlia Marta non c’è. Dal 2012 viviamo noi due in una casa popolare di 37 metri quadri: due stanze e il bagno. Quando mi hanno assegnato l’appartamento mi hanno detto che negli anni con il crescere di mia figlia avrei potuto fare domanda di mobilità per ottenere un appartamento più grande.
Ora mia figlia ha 12 anni e la casa risulta, come si può immaginare, poco vivibile, soprattutto per lei che ha bisogno di un suo spazio, di una stanza che non c’è.
Il problema è che nel frattempo l’amministrazione è cambiata e le graduatorie di mobilità non le hanno più fatte.
Di recente però è uscito un nuovo bando per l’assegnazione di alloggi popolari al quale ho partecipato anche se ho poi scoperto che la mia condizione di famiglia monogenitoriale non è contemplata: risulto infatti essere un nucleo di 2 persone alla stessa stregua di una coppia.
Se si ragiona solo in termini di metratura e non di tipologia familiare, così come fa il bando, il mio appartamento risulterebbe più che adeguato, ma equiparare la mia famiglia a quella composta da due adulti per quanto in condizioni di svantaggio non è corretto. Per questo temo che sarà molto difficile per noi riuscire ad ottenere una casa più grande.
Sappiamo bene come sia difficile vivere con un solo reddito e crescere da soli i propri figli. Anche rispetto ai genitori separati o divorziati la differenza è evidente perché i loro figli, nella maggioranza dei casi, possono contare su due spazi abitativi e magari anche sulla presenza dei nonni che nel mio caso sono assenti.
La mia richiesta di uno spazio abitativo adeguato alle necessitò della mia famiglia non si basa su un vittimismo personalizzato ma sulla necessità di denunciare una condizione sociale di difficoltà che coinvolge sempre più le madri sole che convivono con i loro figli, e sempre più padri.
Mi chiedo, e vi chiedo: esistono in Italia interventi abitativi a sostegno dei genitori soli? E se ci sono, dove si possono trovare?
Mi piacerebbe trovare “buone pratiche” e indicazioni utili a riguardo per poterle mostrare a chi ha fatto il bando e che ignora le necessità della mia famiglia. Chissà che non cambi qualcosa anche per me. Anche per noi “genitori unici”.