CULTURE E SOCIETÀ

Una storia per l’8 marzo

scritto da Raethia Corsini

L’8 marzo, Giornata internazionale della donna, si celebra per ricordare “sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo”.

Passata erroneamente alla storia come Festa della donna, ogni anno la giornata dell’8 marzo tra mimose, pizze con le amiche, incontri pubblici e sconti nei luoghi preposti della cultura, smarrisce il suo senso più profondo.

Così come svaniscono i contorni della sua origine. C’è molta confusione storica su tempi e modi in cui è stato deciso per la prima volta di dedicare un giorno alle donne. Per ri-scovare le origini e ri-leggere il percorso che hanno portato a indicare nell’8 marzo la Giornata internazionale delle donne, suggeriamo – tra le tante – due letture: 8 marzo. Una storia lunga un secolo, di Tilde Capomazza, Marisa Ombra, Iacobelli Editore, 2009; Otto marzo. La Giornata internazionale delle donne in Italia, di Alessandra Gissi, Viella Editore, 2010. Se invece si preferisce un “bignami del III millennio” si rivelano utili la pagina di Wikipedia e un articolo di Gian Antonio Stella pubblicato sul Corriere della sera nel 2004: Quella svista sull’8 marzo.

Qualunque sia il momento al quale risale l’inizio della Giornata internazionale della donna, la sua matrice sta in menti e fatti di inizio Novecento quando, in embrione, affiorò nei pensieri di donne come Rosa Luxemburg e Clara Zetkin. Da allora si è dovute arrivare al dicembre del 1977 perché l’Assemblea delle Nazioni Unite adottasse una risoluzione proclamando una “giornata delle Nazioni Unite per i diritti della donna e la pace internazionale” da osservare dagli Stati membri in un qualsiasi giorno dell’anno, in accordo con le tradizioni storiche e nazionali di ogni Paese. Con questa risoluzione fu riconosciuto istituzionalmente il ruolo della donna negli sforzi di pace e si mise in evidenza l’urgenza di “porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro Paese”.

Visti i presupposti (… porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro Paese) noi di smallfamilies abbiamo deciso di celebrare questa giornata così importante rendendo omaggio a una donna dei nostri tempi, che i nostri tempi rappresenta così bene.

La donna è Jack Monroe, madre singola della middle class inglese caduta in disgrazia e poi risollevatasi grazie al coraggio, l’inventiva, il cibo e la tecnologia. La sua storia l’abbiamo letta sul quotidiano Pagina 99, dove è stata pubblicata il 20 febbraio scorso a firma di Danilo Raponi. Ci è parsa emblematica per l’8 marzo, ma non solo. Così desideriamo condividerla. Leggi l’articolo.

autore

Raethia Corsini

Giornalista, autrice, consulente di comunicazione. Figlia di smallfamily, sposata, childfree ma con un numero imprecisato di "figli che mi adottano" e zia di due bimbe bionde alle prese con due genitori separati, per Smallfamilies® sono responsabile di linea e contenuti editoriali del sito, referente per la stampa e sono curatrice, insieme con Laura Lombardi, del progetto editoriale smALLbooks.

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