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Voci dagli smALLbooks / smALLchristmas

scritto da Laura Lombardi

Ci siamo. Sembra incredibile, ma anche in questo straniante 2020 ci sarà un Natale.

Al Natale, con tutto ciò che con infinite sfaccettature rappresenta o ha rappresentato per chi vive o ha vissuto all’interno di una smallfamily, da genitore o da figlio/a, abbiamo dedicato il primo volume della nostra collana smALLbooks, pubblicato nel 2014.

SmALLchristmas propone 25 racconti-testimonianza, di autori noti e non, dai 13 agli 80 anni. Testimonianze vivide, forti, scanzonate, allegre o intrise di dolorosi ricordi. C’è di tutto in questa raccolta. Che vi consigliamo ancora oggi perché le emozioni e i sentimenti non hanno scadenza, sono attuali sempre, anche in tempi di confinamento.

E perché mettersi in ascolto, davvero, delle voci di chi ha vissuto in prima persona, come dice Lella Costa, è già una piccola cura, di cui forse c’è ancora maggior bisogno, in questi tempi di confinamento

NATALE smALL È:

CURA

“Questa antologia di racconti “smALLchristmas”, per esempio, rispecchia che cosa voglio dire: dare alle persone la possibilità di narrare la propria storia, di condividere una testimonianza, è già una piccola cura, nel senso di avere cura per chi lo scrive e per chi lo leggerà. Credo fortemente nella condivisione dell’esperienza. Si tratta, ancora una volta, di addomesticare, creare legami. Per farlo ci vuole tempo. Come diceva Calvino: richiede attenzione e apprendimento continuo».

(tratto da Walt Disney, Saint-Exupéry, Dickens e altre visioni – Conversazione con Lella Costa – smALLchristmas, pag 18)

INGEGNO

A Natale il condominio si mobilitava: alcuni inquilini maschi nottetempo salivano a casa nostra e aiutavano Felicita a montare tutto ciò che una donna non riesce a fare perché inadatta col martello, i cavi elettrici, il compensato, la colla e i trasformatori di potenza per far correre i treni sul plastico.

Dal mio lettino sentivo rumori sinistri provenire dall’ingresso, un via vai sull’ascensore molto sospetto, voci maschili e trapani impazziti che anticipavano la mezzanotte più attesa.

(tratto da Natale è Felicita, di Piero Chiambretti – smALLchristmas, pag 38)

 CLANDESTINITÀ

Se fino a quel momento la vigilia era stata appalto esclusivo della nuova famiglia di papà, con la quale restavo fino a mezzanotte per scartare i regali, un anno il babbo decise di anticipare il magico moment dei doni di un paio d’ore «perché dobbiamo andare» disse, adducendo a qualche motivo di lavoro urgente che gli imponeva di lasciare la festa e, quindi, di riportare me a casa di mamma. In effetti mi riaccompagnava a casa, ma con una deviazione: «passiamo a salutare un’amica, prima».

… A conti fatti, quella colossale menzogna ci stava finalmente unendo: a me serviva lui, io servivo a lui, ero il suo alibi.

Il resto erano fatti degli adulti, io volevo solo un padre. Punto.

Quel pezzo di vigilia clandestina si è protratta per una manciata di anni. Quando divenne ufficiale, mia sorella cresciuta tra due genitori litigiosi accolse quasi con sollievo il vanificarsi della quotidianità “da famiglia normale”. Nostro padre si trasferì nella casa della futura terza moglie.

(tratto da Feste clandestine, di Lisa Corsi – smALLchristmas, pag 44)

 TORTURA

A meno di non fare uso massiccio e controproducente di alcol o altre sostanze in grado di annullare per un po’ la consapevolezza della realtà oggettiva, per la mamma single di un bimbetto sotto i sei anni, il Natale è una tortura in grado di lasciare cicatrici che riaffiorano a distanza di decenni. Impossibile  dimenticare del tutto l’albero di Natale che le famiglia babbo-dotate addobbano avvolte da un chiarore dorato, con allegre canzoni natalizie di sottofondo, passandosi allegramente palle di vetro e angeli fosforescenti, e che noi mamme single soffochiamo invece sotto un doppio strato di cioccolatini, torroncini, pupazzetti di Halloween,  animaletti di plastica e Micromachines, cioè di tutto ciò che piace a nostro figlio e che di conseguenza costituisce la “nostra” personalissima tradizione natalizia.

(tratto da Si migliora con gli anni, di Alessandra de Vizzi – smALLchristmas, pag 60)

 MALINCONIA

Il clima sembra apparentemente quello di tutti gli anni; nel corso dei discorsi intavolati, però, le loro voci diventano parole in sottofondo e io inizio a pensare ai Natali precedenti, prima del divorzio. L’ora in cui mi svegliavo era sempre quella, e anche la sensazione di questa mattina rievoca esattamente l’aria che si respirava allora. L’impostazione del pranzo e dell’albero corrispondono e il numero dei parenti è più o meno lo stesso. L’elemento più importante, però manca e questo determina il mio umore diverso… Nonni, zii e cugini ritrovano il proprio nella massa di cappotti sul divano, e si dirigono verso l’uscita, ma non senza prima salutare più o meno calorosamente i presenti. Volano nell’aria baci impregnati di rossetto, raccomandazioni per il terribile inverno che si prospetta e rimedi contro le fulminee influenze a cui siamo tutti esposti. Do un giro di chiave, in casa piomba il silenzio. Solo la musica continua a suonare. Lo schermo del mio telefono s’illumina, rispondo. “Ciao fiorellino, buon Natale!” esclama una voce dolce e squillante. “Buon Natale anche a te, mamma”

(tratto da In minore, di Jenny Lilla – smALLchristmas, pag 90)

 FIEREZZA

Mi era capitato di vergognarmi, sì, della costellazione di singolarità e singlitudini priva di nessi canonici alla quale appartenevo perché, con la crudeltà innocente di cui solo i bambini sono capaci, ero stata apostrofata con derisione da una compagna di scuola in quanto “signorina con le zie”, come se il fatto costituisse una colpa o una specie di stigma. Qualche volta mi sono sentita in difetto per ciò che, invece, si sarebbe rivelato un pregio, ma in generale andavo fiera della mia famiglia che poteva essere small, medium o large, a seconda di come giravano i refoli di bora.

Ed ero fiera anche di quel presepe allestito ai piedi dell’albero da adulti perfettamente atei, a beneficio solamente della mia sacra e santa felicità.

(tratto da Oh Tannenbaum, di Marina Mander – smALLchristmas, pag 94)

 VANTAGGIO

L’ateismo comunista non impediva, quindi, che il materialismo consumista si impossessasse del bambino, che si trovava così a festeggiare la vigilia dai parenti del patrigno, il Natale con la famiglia materna e Santo Stefano dai nonni paterni!

Ed erano regali a pioggia.

Non solo i parenti si raddoppiavano, per via della separazione, ma anche e soprattutto i doni, che arrivavano da tutte le parti – si aggiunga che, spesso, le compagne paterne del momento non perdevano l’occasione di ingraziarsi il pargolo, cioè il sottoscritto.

…Finalmente toccavo con mano i vantaggi oggettivi della situazione e non solo gli svantaggi “emotivi” che inevitabilmente vivevo.

(tratto da Atei e materialisti, di Luca Sparnacci – smALLchristmas, pag 119)

 CONFUSIONE

…Comunque, esplicitamente, nessuno mi ha mai spiegato nulla.

E per me era semplicemente stato rubato tutto, incluse le tovaglie di Natale. I ladri avevano lasciato dietro di sé soltanto due tovagliolini grigi e dei ricordi confusi.

In qualche modo mia mamma mi avrà pur detto che il papà non avrebbe più vissuto con noi, ma non me lo ricordo.

(tratto da Ladri di tovaglie, di Franz Zizou – smALLchristmas, pag 140)

 E MOLTO ALTRO ANCORA

(racconti di: Francesca Alberoni, Claudio Bisio, Sofia e Gisella Canali, Piero Chiambretti, Lisa Corsi, Vittorio Cosma, Giulia Cristiani, Alessandra De Vizzi, Lorenzo De Vizzi, Giulia Emme e Anna Terruzzi, Ida Faré, Letizia Fiorita, Maria Garofalo, Francesca Joppolo, Jenny Lilla, Marina Mander, Giusy Napolano, Ilaria Nibbio, Maurizio Nichetti, Nino Piccolo, Maria Laura Rodotà, Luca Sparnacci, Giorgio Terruzzi, Benedetta Tobagi, Franz Zizou. E una conversazione con Lella Costa).

 

 


Le smallfamilies e la pandemia: partecipa alla nostra indagine, compila il questionario anonimo

Se sei un genitore divorziato, separato, vedovo, un genitore unico oppure un single con un minore in affido per favore contribuisci alla prima indagine  nazionale su fragilità, bisogni, richieste, risorse delle smallfamilies per affrontare i tempi della pandemia

autore

Laura Lombardi

Scrittrice, con un passato televisivo. Coordinatrice dell’area culturale ed eventi. Madre separata di una figlia, sono curatrice, insieme con Raethia Corsini, del progetto smALLbooks. Per il sito scrivo per la sezione “Magazine” e “Diario d’Autori”. Condivido con Giuseppe Sparnacci il progetto “Riletture in chiave smallfamily”.

Sono nata nel 1962, scrivo e ho un’unica adorata figlia nata nell’anno 2000. Con Susanna Francalanci ho scritto alcuni libri per ragazzi pubblicati dall’editore Vallardi e il giallo Titoli di coda, per Eclissi editrice. Per parecchi anni ho lavorato come autrice televisiva, soprattutto in Rai, soprattutto con la vecchia RaiTre. Prima ancora c’era stato il periodo russo, quello in cui ho frequentato Mosca, l’Unione Sovietica e la lingua russa.Il canto, la ricerca attraverso il suono e la voce, il tai chi, sono gli strumenti privilegiati con cui mi oriento. Amo camminare, soprattutto nel silenzio denso di suoni dei boschi dell’Alta Valmarecchia, dove ho la fortuna di avere una casa che saltuariamente apro per ospitare incontri, corsi e altre iniziative: Croceviapieve. Vivo il progetto Smallfamilies come parte fondamentale del mio percorso evolutivo.

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