A rischio povertà il 41% delle mamme single in Italia e anche nel resto dell’Unione europea non sono messe bene, neppure negli avanzati Paesi nordici: in Svezia il 70% dei bambini a carico della madre single vive in povertà. Uno studio realizzato per la commissione Diritti delle donne del Parlamento europeo denuncia come in Europa (presa a 27, senza i dati per la Croazia), i contratti lavorativi part-time – sempre più in voga in tutto il territorio dell’Ue – vengano offerti al 38% delle donne con figli, contro il 5% degli uomini.
Le madri costrette a spostarsi o le madri single sono tra le donne i soggetti più a rischio povertà. Il report analizza i vari aspetti della crisi sulla popolazione femminile dell’Ue, per giungere ad una conclusione già nota: in Europa c’è ancora troppa disuguaglianza di genere e questo amplifica gli effetti della crisi per le fasce di popolazione più esposte, come quella femminile.
Il contratto part-time è la regola nei Paesi Bassi (84% delle madri), in Germania (74%) e Austria (61%) e quasi una regola in Belgio (50%) e Lussemburgo (50%). Un problema, dato che “il lavoro part-time non è sufficiente per le madri a rimanere al di fuori della povertà”, evidenzia lo studio. “In molti Paesi i bambini poveri vivono con le madri single”, continua. Eclatante il caso svedese, dove il 70% dei bambini a carico della madre single vive in povertà.
Nel complesso il 34% delle madri single di tutta l’Ue sono a rischio a povertà, con picchi anche oltre il 50% in Grecia (57%) e il Lussemburgo (51%). Un tasso che tocca il 41% in Italia, il 42% in Lettonia, il 43% in Germania, il 46% in Lituania e il 47% a Malta. Sorprendono i dati della Svezia (35%), che dimostrano come i Paesi nordici – presi molto spesso a modello di sistemi sociali ed economici funzionanti – vivano anche’essi situazioni di difficoltà. Solo in Danimarca (20%) si ha un rischio contenuto di povertà per le madri single.
Non diversa la sorte che tocca le donne single con figli a carico che lasciano i rispettivi Paesi. Ad essere a rischio povertà in Europa è il 33% delle “madri migranti”, come le definisce il rapporto. Tassi più elevati riguardano le madri con figli che lasciano Grecia (52%), Spagna (47%), Belgio (39%), Lussemburgo (35%) e Francia (35%). L’Italia è poco sotto la media europea (31%). Il rischio di povertà, per loro, si traduce nell’esclusione sociale in termini di accesso al trasporto pubblico, assistenza sanitaria di base e alloggio decente.
Lo studio si conclude con una amara considerazione : nell’Unione europea di oggi la parità uomo-donna è un miraggio. “Per garantire che l’economia funzioni per le donne come per gli uomini, l’integrazione della dimensione di genere deve essere applicato a tutte le politiche dell’Ue”. Unitamente a ciò deve esserci una maggiore conoscenza e diffusione in ambito europeo e italiano delle condizioni di vita dei genitori single.
Fonte dati eunews
Foto di Emilian Robert Vicol da Pixabay