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Calvino e le fiabe smallfamilies: vi invitiamo a “rileggerle” con noi

Italo Calvino, nell’introduzione alla sua raccolta “Fiabe italiane” pubblicata nel 1956, scriveva che “le fiabe sono vere. Sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che appunto è il farsi d’un destino”.

E dopo aver elencato mezzi, prove, elementi, rappresentati dalle fiabe e funzionali a ognuno, uomo o donna, per confermarsi come essere umano, quali persecuzioni e riscatti, fedeltà a un impegno, purezza di cuore e bellezza come segno di grazia – ma che può essere nascosta sotto spoglie d’umile bruttezza come un corpo di rana – Calvino conclude il paragrafo dicendo: e sono “soprattutto la sostanza unitaria del tutto, uomini bestie piante cose, l’infinita possibilità di metamorfosi di ciò che esiste.”

Nelle fiabe sono davvero rappresentati tutti i casi umani. Ed è molto evidente che tante situazioni di cui si narra corrispondono di fatto a quelle che oggi noi chiamiamo smallfamilies, peraltro sempre rappresentate senza pregiudizio o giudizio. Questo ha mosso la nostra curiosità e ci ha spinti ad approfondire l’argomento.

Le abbiamo quindi rilette attraverso la lente smallfamilies. Siamo partiti proprio dalla raccolta di Calvino perché Calvino ha scelto le fiabe più rappresentative dei soggetti e delle tradizioni di tutte le regioni italiane, come non è mai stato fatto né in precedenza né dopo.

Le abbiamo rilette con l’idea di censirle e di creare una statistica di casi smallfamilies e siamo arrivati a una interessante considerazione. Il loro panorama fantastico e astorico è curiosamente molto simile a quello attuale, contemporaneo, italiano.

Diciassette fiabe partono dal dato che c’è, dichiarato, un genitore singolo. Queste costituiscono l’8.50 % del totale delle 200 che Calvino pubblica. Ci sono poi altre fiabe dove non compare la coppia genitoriale ma viene nominato un solo genitore. L’altro genitore non viene menzionato, lasciando nel dubbio se ci fosse oppure no. Fiabe di questo tipo sono molte (ben 68!). Si arriva così a un altro cospicuo 33.50%. Con tutto il beneficio di inventario abbiamo il 42% delle fiabe edite da Calvino in cui non viene presentata una famiglia ‘tradizionale’, con ambedue i genitori e relativi figli.

Una percentuale molto ampia, grossomodo analoga alla percentuale di smallfamilies italiane, almeno nei dati di fatto.

Vi invitiamo quindi a rileggerle, almeno alcune, perché in definitiva ci sembra di poter dire che le fiabe sono vere e sono confortanti. Propongono sempre soluzioni possibili, progetti per cambiare e ricostruire. Le fiabe sono vera ‘avanguardia’.

Vi consigliamo, per iniziare, la lettura della fiaba n. 6 della raccolta. Si intitola Corpo-senza-l’anima e vede come protagonista una famiglia composta da donna single (vedova) con figlio. Questa sarà il tema del nostro prossimo post, che vi invitiamo non solo a leggere, ma anche a “partecipare”. Sarà online tra pochi giorni.

autore

Laura Lombardi e Giuseppe Sparnacci

Insieme, per Smallfamilies aps, siamo curatori e autori del progetto “Riletture in chiave Sf”.

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