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E adesso “Facciamo che ero Lotti”

scritto da Laura Lombardi

Da sempre molto attenta ai temi della famiglia, soprattutto quella non convenzionale, con il romanzo “Facciamo che ero Lotti” l’autrice inglese Jacqueline Wilson riesce con leggerezza e ironia a raccontare due storie in una, ricche di colpi di scena e di sviluppi imprevedibili. Da una parte troviamo Charlotte, detta Charlie (la protagonista) e la sua vita da ragazzina: la scuola, le amiche, i maschi, l’assenza del padre, il legame con la madre, i tormenti della crescita. Una vita tutto sommato serena finché non accadono due eventi: la madre di Charlie perde il lavoro (loro unica fonte di reddito) e a scuola arriva una supplente severa che assegna alla classe una ricerca sull’epoca vittoriana. Da questo noioso compito nasce la seconda storia (che si alterna alla prima) frutto della creatività di Charlie, che si inventa il diario di una bambina – Lotti appunto – della sua stessa età ma vissuta cento anni prima e impiegata come tata presso una ricca famiglia.

La Wilson ci racconta di ragazzine reali, con sentimenti non idealizzati, che affrontano le difficoltà della vita a testa alta e con allegria e nelle quali è facile riconoscersi.

Jacqueline Wilson, Facciamo che ero Lotti,

Salani (collana Gl’Istrici), seconda ristampa 2004, € 8,00

Illustrazioni di Nick Sharratt

(età consigliata: dai 9 anni)

autore

Laura Lombardi

Scrittrice, con un passato televisivo. Coordinatrice dell’area culturale ed eventi. Madre separata di una figlia, sono curatrice, insieme con Raethia Corsini, del progetto smALLbooks. Per il sito scrivo per la sezione “Magazine” e “Diario d’Autori”. Condivido con Giuseppe Sparnacci il progetto “Riletture in chiave smallfamily”.

Sono nata nel 1962, scrivo e ho un’unica adorata figlia nata nell’anno 2000. Con Susanna Francalanci ho scritto alcuni libri per ragazzi pubblicati dall’editore Vallardi e il giallo Titoli di coda, per Eclissi editrice. Per parecchi anni ho lavorato come autrice televisiva, soprattutto in Rai, soprattutto con la vecchia RaiTre. Prima ancora c’era stato il periodo russo, quello in cui ho frequentato Mosca, l’Unione Sovietica e la lingua russa.Il canto, la ricerca attraverso il suono e la voce, il tai chi, sono gli strumenti privilegiati con cui mi oriento. Amo camminare, soprattutto nel silenzio denso di suoni dei boschi dell’Alta Valmarecchia, dove ho la fortuna di avere una casa che saltuariamente apro per ospitare incontri, corsi e altre iniziative: Croceviapieve. Vivo il progetto Smallfamilies come parte fondamentale del mio percorso evolutivo.

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