Iniziamo il 2015 citando due modi diametralmente diversi di interpretare la famiglia oggi. Il primo rimanda al convegno che si terrà a Milano il prossimo 17 gennaio dal titolo “Difendere la famiglia per difendere la comunità”, un’iniziativa organizzata in occasione delle Giornata per la Famiglia che si terrà presso laRegione Lombardia e che vanta anche il patrocinio e il marchio EXPO.
Il secondo fa riferimento all’intervista a Chiara Saraceno raccolta nel numero di Left (20 dicembre 2014): “Una, nessuna, centomila”, autrice Donatella Coccoli, dedicato a “Natale in famiglie. Coppie di fatto, single, nuclei allargati, unioni omosessuali. Ma c’è ancora chi dice che quella naturale è solo una. E frena i diritti”, come si legge sulla copertina della rivista.
Il convegno a Milano è organizzato da obiettivo Chaire che considera l’omosessualità una malattia da curare e da Alleanza Cattolica e si concluderà con l’intervento del governatore Roberto Maroni. Tra i partecipanti anche Costanza Miriano (già autrice di Sposati e sii sottomessa) e Mario Adinolfi (fondatore dell’associazione antiabortista “Voglio la mamma” e del quotidiano La Croce che ha debuttato in edicola il 13 gennaio).
Da alcune settimane se ne fa un gran parlare sui giornali e su facebook, tra chi difende strenuamente l’iniziativa considerandola legittima (“niente è più naturale del difendere la famiglia naturale” ) e chi la ritiene omofoba, discriminatoria, oscurantista, fuori dal tempo storico che stiamo vivendo e criticano il concetto stesso di “naturalità” come esercizio di potere e di repressione.
Anche sull’uso del marchio EXPO i toni sono accesi, tanto che lo stesso Vicente Loscertales, segretario generale dell’ufficio internazionale delle esposizioni (Bureau international des Expositions- Bie) ha espresso apertamente forti perplessità sulla scelta operata dalla Regione.
Intanto le adesioni al convegno aumentano e così la presenza di associazioni, cittadini/cittadine , opposizioni, che protesteranno pacificamente davanti al palazzo della Regione. Vediamo come andrà a finire.
Per Chiara Saraceno la famiglia è altro ancora: “Non c’è niente di meno naturale della famiglia” e continua spiegando che l’innaturalità della famiglia è data dal fatto che questa è prima di tutto una costruzione sociale, legale e normativa. Siamo tutt* Famiglia, appunto.
“Sono le norme –continua – che definiscono quali rapporti di sesso o di generazione sono familiari oppure no. E se guardiamo la famiglia dal punto di vista antropologico e storico, scopriamo che il modo in cui questo processo normativo è avvenuto è variato molto nel tempo e nello spazio. Ricordo che ai miei studenti chiedevo di fare una lista indicando chi consideravano famiglia. Scrivevano: una nonna sì e l’altra no, la compagna del padre, altre persone che magari non erano parenti, insomma la famiglia attraverso la colorazione degli affetti”.
Saraceno parla di “famiglia caleidoscopio” in cui le tessere sono le stesse, ma si combinano in maniera diversa a seconda dei contesti e delle reti d’amore che siamo capaci di creare. Noi di smALLfamilies le chiamiamo “famiglie a geometria variabile” ma la sostanza non cambia: siamo tutt* Famiglia. Con buona pace degli organizzatori del convegno del 17 gennaio.
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