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Sotto lo stesso tetto. La legge sulla coabitazione

scritto da Gisella Bassanini

Si sprofonda nella povertà soprattutto per aver perso il lavoro (76,7%) o a seguito di una separazione/divorzio (50,6%). Sono questi i dati drammatici che emergono dall’ultimo Rapporto Italia 2017 dell’Eurispes. Un italiano su quattro si sente povero. In questo lunghissimo tempo di crisi sappiamo che sono molti i genitori single che non riescono a sostenere i costi per la casa, tanto più se si è monoreddito o se, a seguito di una separazione, ci si trova a dover pagare l’affitto e/o il mutuo di due case.

Le strategie anti-crisi messe in atto sono diverse. C’è chi decide di tornare ad abitare con la propria famiglia d’origine; e chi sceglie di convivere con altri nuclei familiari non necessariamente parenti. Chi opta per questa seconda soluzione, e va dunque a risiedere con altre persone, spesso si chiede se ciò non implichi automaticamente l’assorbimento di queste nel proprio nucleo familiare, o viceversa. È il caso di Paolo, un papà separato che vive con un figlio di quindici anni, che ha deciso di andare ad abitare con una famiglia di amici e che ci ha scritto ponendoci proprio tale quesito.

Abbiamo girato la domanda di Paolo, che sappiamo essere condivisa da molti genitori single, al Comune di Milano. La risposta che ci ha fornito il Settore Servizi Civici nella persona del suo Direttore, dott. Andrea Zuccotti, che ringraziamo, è la seguente :

In base alla normativa anagrafica vigente, più persone che convivono nello stesso appartamento ma che non sono legati da vincoli di parentela, affinità o da vincoli affettivi, possono costituire separati nuclei famigliari. Possono cioè comparire ciascuno su uno stato di famiglia a sé stante. La norma di riferimento è l’art. 4 del DPR n. 223/1989, che recita: Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, unione civile, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune. Una famiglia anagrafica può essere costituita da una sola persona”.

Nell’estratto di una pubblicazione ISTAT dal titolo “Anagrafe della popolazione”, che gentilmente il Dott. Zuccotti ci ha allegato, è spiegato perfettamente il concetto in questione. Si legge a riguardo:

4. (…) Una persona o famiglia che coabita – nello stesso appartamento – con altra persona o famiglia possono dar luogo a due distinte famiglie anagrafiche se fra i componenti delle due famiglie non vi sono i vincoli di cui l’art.4”.

 

Foto di JackieLou DL da Pixabay

autore

Gisella Bassanini

Docente e ricercatrice, ho una figlia, Matilde Sofia. Coordino le attività di  Smallfamilies aps di cui sono fondatrice e presidente.  Seguo in particolare  l’area  welfare e policy, le questioni legate all’abitare e per il nostro Osservatorio mi occupo dello sviluppo  di  progetti di ricerca sulle famiglie monogenitoriali e più in generale sulle “famiglie a geometria variabile”.

Abito a Milano (città che amo) e, dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano,  ho trascorso molti anni  impegnata  in università (dottorato di ricerca, docenza, scrittura di libri) e nella libera professione (sviluppo di processi partecipativi,  piani dei tempi e degli orari della città, approccio di genere nella progettazione architettonica e nella pianificazione urbana). Ora insegno materie artistiche nella scuola pubblica e continuo nella mia attività di studio e ricerca in modo indipendente. La nascita di mia figlia nel 2001 ha trasformato profondamente (e in meglio) la mia vita, nonostante la fatica di crescerla da sola. Da allora, il desiderio di fare qualcosa per-e-con chi si trova a vivere una condizione analoga è diventato ogni giorno più forte. Da questa voglia di fare e di condividere, e dall’incontro con Michele Giulini ed Erika Freschi, è nata Smallfamilies aps, sintesi ideale della mia storia personale e del mio percorso professionale.

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