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Una casa speciale per me e mio figlio

scritto da Paola Dora

Sono un padre separato e sto cercando una nuova casa che sarà purtroppo più piccola (un bilocale al massimo!) di quella che ho appena lasciato alla mia ex moglie. Potrò vedere mio figlio di quattro anni, che vive con la madre, due giorni alla settimana e nel fine settimana ogni quindici giorni. Ho visto diversi appartamenti e sono sconfortato perché con le mie scarse disponibilità non riesco a garantire a mio figlio una bella e grande casa come è quella nella quale abita con la madre. Come posso organizzare lo spazio per renderlo “speciale” pur con tutti i suoi limiti? Paolo

Caro Paolo,

il concetto di bello è molto soggettivo ma comprendo cosa intende con “Speciale”… uno spazio dove trovare il proprio Benessere e costruire un nuovo progetto di vita famigliare con entusiasmo nonostante le difficoltà, l’amarezza e lo sconforto della separazione e tutte le preoccupazioni per un figlio.

In realtà temiamo che nostro figlio debba rinunciare a qualcosa perché a noi sentiamo che è stato portato via qualcosa!Soffriamo e non accettiamo il cambiamento e perciò temiamo che lui stesso soffra e non accetti la nuova casa!

Molto spesso i miei pazienti mi raccontano di grandi sacrifici economici per avere una casa grande, magari più bella di quella della mamma, magari con un giardino per il cane che non avevamo mai voluto regalargli, magari con una cameretta “nuova di pacca” scelta dal piccolo e comprata…

Ma questo dentro di noi sappiamo benissimo che non conforta un bambino, e nemmeno noi. Non gli dona un senso di famigliarità e calore.

Coinvolgerlo sì. Costruire insieme un luogo “Speciale” sì.

Allora le misure non contano e ci accorgiamo che bello è: dipingere una parete insieme del colore preferito di un bambino, cambiare abitudini e cucinare assieme, usufruire degli spazi in modo diverso, sentire la casa come un luogo che ci serve a stare bene insieme e a coltivare le nostre passioni.

Non possedere la tv dalla camera da letto perché non abbiamo i soldi per comprare due tv può trasformarsi nella realizzazione di un angolo morbido di tappeti e cuscini colorati dove guardare insieme i cartoni animati.

Possiamo scegliere insieme delle foto, ricordi della famiglia, stamparle e disporle per casa. Darebbero al bambino un senso di famigliarità.

Sarebbe rassicurante fargli scegliere un oggetto della casa precedente che gli piace e desidera mettere nella casa nuova, ad esempio uno dei tanti quadri, una lampada, un tappeto…

Un sabato pomeriggio insieme ai mercatini dell’usato per scegliere una lampada o un piccolo tavolino per avere un proprio angolo del salotto per colorare con gli acquerelli può servire a camminare tra oggetti che hanno una loro storia e scoprire la storia che vuole costruire il nostro bambino e qual’è la sua idea di casa.

Spesso vogliamo fare una copia della casa dove vivevamo e sentiamo rabbia perché. ci pare la brutta-copia. Il mio suggerimento è di costruire qualcosa di nuovo, innovativo, fresco senza usare il riferimento dell’altra casa. Due cose molto diverse non sono paragonabili, possono essere entrambe belle e servire a fare cose diverse e scoprire qualcosa di nuovo di stessi.

Quando faccio disegnare e colorare ai miei piccoli pazienti lo Spaziogramma (ovvero la rappresentazione grafica soggettiva e libera degli spazi della propria abitazione) scopro cose inaspettate a me e ai genitori e ricostruiamo gli spazi spesso togliendo cose e molto raramente comprandone di nuove… Via una mensola opprimente da sopra il letto, via un orologio grande alla parete della sala da pranzo, via gli oggetti che non usiamo più da tanto tempo, via la tv dalla cucina e al suo posto suo a volte mi hanno detto “potremmo comprare una pianta o un cactus e devo dargli da bere io!”.

Ti faccio i miei auguri di cuore che la casa nuova sia un piccolo luogo accogliente dove prendervi cura di voi come due piantine che debbono assestarsi in un nuovo vasetto…

Immagine: fonte sito Hotch Archi Potch

autore

Paola Dora

Psicologa, formatrice e counselor. Oltre al mio studio privato, ho lavorato 10 anni nelle scuole e poi 10 anni in ospedale. Mi occupo di Relazioni, Risorse umane e Comunicazione, Psicologia del Lavoro, Psicologia della Famiglia, Psicologia della Salute (anche in ambito ginecologico, ostetrico, post-natale e di Procreazione Medicalmente Assistita). Da molti anni offro supporto psicologico, alla persona o alla coppia o all’azienda, con colloqui di counseling psicologico anche on line. Amo scrivere e sono appassionata di Neuroscienze.

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