Abitare smallfamilies: è questo il titolo del nostro terzo sondaggio online lanciato nei mesi scorsi attraverso il nostro portale. Il tema della casa è un argomento sensibile per i genitori single post separazione. Ce lo confermano i risultati che qui riportiamo in sintesi.
Al sondaggio anonimo hanno risposto 500 genitori single così rappresentati:
Come già accaduto nei sondaggi e ricerche promossi da Smallfamilies® nel corso degli anni anche in questo caso le percentuali di risposta ricalcano fedelmente quelle che emergono dai dati ufficiali riferiti alle famiglie monogenitoriali italiane: ossia, circa l’85% di questa tipologia familiare ha come capofamiglia la madre. E questo, nonostante le nostre indagini – va detto per correttezza e serietà – non abbiamo alcun valore statistico e non siano costruite su campioni rappresentativi, sebbene i risultati sembrano far pensare il contrario.
Una delle domande che abbiamo posto tramite il sondaggio riguardava la condizione abitativa. Ci interessava sapere in particolare se, da quando si è diventati genitori single a seguito di una separazione, divorzio, lutto, etc., il proprio modo di abitare e stile di vita sono rimasti uguali oppure sono cambiati: migliorando o peggiorando. Ecco le risposte:
Sappiamo per esperienza diretta e tramite il nostro Osservatorio sulle famiglie a geometria variabile che le forme di convivenza e le condizioni socio-economiche cambiano, anche radicalmente, quando una coppia con figli si separa. Uno dei due genitori – per la maggior parte dei casi si tratta dei padri – deve lasciare la casa della famiglia e trovarsi un’altra sistemazione abitativa. I costi della nuova configurazione familiare quindi raddoppiano (due case, due affitti magari due mutui) e non sono pochi i casi in cui non ce la si fa ad arrivare a fine mese, e si è pertanto costretti a dover contare sull’aiuto della famiglia d’origine o della cerchia di parenti e amici. Si ritorna a convivere, per esempio con i genitori anziani e non necessariamente da soli: molto spesso infatti ci si trasferisce con i propri figli. È il fenomeno della cosiddetta “ricoabitazione”, in aumento nel nostro Paese e per nulla indagato nelle sue implicazioni sociali, relazionali, economiche.
Le risposte che ci sono pervenute a riguardo raccontano un variegato mondo co-abitativo. Infatti, alla domanda: “con chi vivi attualmente ?” le risposte sono state:
l’81% dei genitori single ha risposto che vive con i propri figli, il 14% è tornato a vivere con i propri genitori mentre solo l’1% vive con amici e parenti e il 2% con una nuova o un nuovo partner. Ben il 7% si dichiara “separato in casa”.
Il 55% di chi ha risposto al sondaggio segnala inoltre di abitare solo con un’altra persona (figlio o figlia). Ad essere in tre in casa è il 21% dei genitori single mentre solo il 4% dichiara di essere in una famiglia monogenitoriale composta da quattro persone (un genitore + tre figli).
Un’altra domanda riguardava le modalità (politiche/interventi etc.) attraverso cui è possibile migliorare la propria condizione abitativa. Queste le indicazioni emerse, secondo una scala di priorità:
Pacchetti finanziari e agevolazioni dedicate alle famiglie monogenitoriali
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45,00%
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Politiche di sostegno all’affitto della casa | 20,00%
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Case con spazi dedicati alla condivisione e al mutuo aiuto tra famiglie | 18,75%
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Accesso a forme di microcredito per famiglie monogenitoriali | 16,25% |
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