STORIE

Addio asilo

L’ultimo giorno di asilo è lontano. Eppure ancora risuonano le lacrime al saggio di fine anno (buona parte delle quali dovute al fatto che nessuno di noi genitori ha capito nulla di quel Pinocchio in inglese che quarantacinque bambini di quasi sei anni hanno tentato di imparare a memoria producendo una vasta gamma di improbabili pronunce) e poi le lacrime a casa al solo pensiero, e le lacrime ieri pensando ad oggi e le lacrime oggi.

E le lacrime della maestra, e le lacrime con le altre mamme (e giurerei di aver visto almeno un papà che mascherava i lucciconi da virile colpo di tosse improvviso), e l’ostracismo verso le mamme più sportive e contenute, etichettate subito come fredde e insensibili candidate al Telefono Azzurro.

Ma chi l’ha detto che l’ultimo giorno di asilo deve essere così terribile? Non so dove, ma sta sicuramente inciso nella roccia perché per giorni si è frignato alla grande e con molta soddisfazione.

I bambini in compenso pensano e pensavano solo alle vacanze in arrivo stranendosi a vederci così emozionate. Giustamente.

Forse siamo un po’ delle mamme di pasta frolla.

È che questo cambiamento è enorme anche per noi. Da settembre si va alle elementari.

Noi mamme che abbiamo trovato in questa classe, in queste maestre, un sostegno reale, un confronto vero, un’attenzione ai nostri bambini così intelligente e amorevole da farci sentire ancora più forte l’ingresso in quello che ci si prospetta come il duro mondo reale.

Dall’altra parte di questa giornata, non ci sarà più concesso di portare con noi le specificità dei bambini, delle famiglie (molte delle quali geometricamente assai variabili), di chiedere e ottenere ascolto e consigli rispetto a una difficoltà temporanea, sostegno, comprensione e professionalità davanti a un problema strutturale.

Sono molto fiera di come il mio bambino è cresciuto, in questi tre anni, delle relazioni che ha allacciato, delle fatiche che ha fatto, delle cose che ha imparato. E sono fiera dei suoi compagni e di come li ho visti crescere e sbocciare.

Ho certamente paura per lui, che andrà alle elementari da solo senza nessuno dei suoi amici, che da solo affronterà le nuove maestre e le nuove regole.

So che ce la farà, ma ho paura per lui.

Dal momento in cui diventi genitore la paura non ti lascia mai, si sa

Ma non è solo che i figli so’ piezz ‘e core.

I suoi amici mancheranno anche a me.

Mi mancheranno la dolcezza di Pietro e la sua acutezza, la spavalderia di Erik, la gentilezza di Milo, la delicatezza e l’intelligenza di Elsa B e l’originalità e la tranquillità di Elsa F, lo sguardo serio di Nadia, la tenerezza di Franci, l’allegria di Anna, la pacatezza di Chiara.

Mi mancherà tutta, questa bella classe.

E mi mancheranno le maestre, che non hanno solo saputo occuparsi di loro, dei nostri pezzettini di cuore, ma sono state anche capaci, nel poco tempo che è concesso loro dedicarci, di farci sentire ascoltate e comprese.

E mi mancheranno le mamme e i papà, e le amicizie che abbiamo intrecciato.

So che in un modo o in un altro ogni genitore vive questi giorni con le emozioni scoperchiate, che decida di mostrarlo o meno.

Credo che una cosa, tra le tante, aggredisca soprattutto i genitori soli: una buona classe aiuta e fa un po’ le veci di quel genitore che manca. Lasciarla è un’altra separazione e si sa che per noi le separazioni sono argomento delicato.

Sapevo che sarebbe andata così e adesso ci sto dentro con tutti i piedi.

Pastafrolla, che sono!

E allora spazio alle lacrime, alle paure, alla tristezza, agli abbracci, alle cene e agli impegni assoluti di rivedersi ad ogni costo.

Poi passa, tutto passa, questo si sa.

Passa perché in fondo, almeno questa volta, ci separiamo da tanto bene, ci portiamo dietro tanto affetto.

È bello, per una volta, è bello sapere che lasciamo qualcosa che ci ha fatto stare così bene da mancarci.

Buona vita, classe Rossa! E buone vacanze!

autore

Cristina Sebastiani

Consulente per l’immigrazione e le coppie miste, madre di un bambino, collaboro al sito con interventi mirati sul tema. Ho scritto anche uno dei racconti dell’antologia smALLholidays, secondo titolo della collana smALLbooks per Smallfamilies® (Cinquesensi Editore) e firmo post nella sezione “Diario d’Autori”. Faccio parte della rete dei servizi convenzionati con l’associazione.

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