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Regione Lombardia: perché i figli non sono tutti uguali?

scritto da Smallfamilies

Due proposte a sostegno delle famiglie monogenitoriali più fragili sono state presentate recentemente al Consiglio regionale lombardo che le ha bocciate entrambe. Ecco di cosa si tratta:

Prima proposta:

22 novembre 2022, il consigliere regionale Luigi Piccirillo (gruppo Misto) propone di individuare una riserva di alloggi destinati a servizi abitativi pubblici per metterli a disposizione di genitori separati e single.

«Con la mia richiesta intendevo dare supporto a molti genitori single, anche non precedentemente sposati, che si trovano oggi in situazioni di disagio economico e senza una casa familiare – commenta il consigliere Piccirillo. Per molti padri separati è difficile garantire a sé e al proprio figlio un’esistenza dignitosa, perché spesso faticano a sostenere le spese di affitto oltre alle normali spese di prima necessità».

Seconda proposta:

30 novembre 2022, dopo un precedente passaggio in Commissione Sanità dall’esito negativo, la consigliera regionale Paola Bocci (PD), ripresenta in Commissione Bilancio la proposta di aprire il bando dei sostegni, che da anni viene rifinanziato dalla Regione, per i genitori separati e divorziati anche a tutti quei genitori separati che non hanno un matrimonio alle spalle (genitori unici e chi proviene da libera unione). Pur ottenendo il voto favorevole di Fratelli d’Italia la proposta viene bocciata.

«Oggi in Lombardia 4 bambini su 10 nascono da coppie non sposate (…). Da due anni sollecitavo la Giunta – aggiunge la consigliera Bocci – a estendere i contributi anche alle famiglie separate dopo convivenza, per tutelare tutti i bambini. Un risultato parziale era stato ottenuto la settimana scorsa, quando, leggendo la nostra proposta, la Giunta aveva sanato almeno la discriminazione tra figli nati prima o fuori dal matrimonio.  Ma resta questa disuguaglianza tra famiglie e questa discriminazione vergognosa che colpisce i più piccoli. Non avevo chiesto soldi in più, per ora, ma un accesso alla pari di tutti i bambini sia che fossero figli di separati o divorziati, sia di genitori che avevano sciolto un legame di convivenza di fatto, sia di famiglie monogenitoriali. Un’assurdità che fa il paio con l’altra proposta, per fortuna modificata, di dare un contributo alle giovani coppie solo se sposate in chiesa».

 

A tale riguardo, Smallfamilies aps ha scritto più volte alla Regione Lombardia – il testo dell’ultima nostra lettera la trovate qui – senza mai ricevere alcuna risposta.

Eppure, le famiglie hanno oggi le più variabili geometrie e anche le famiglie lombarde sono cambiate – basta leggere gli esiti di questa ricerca del 2015 promossa dalla Regione stessa per averne conferma.

Crescono i nuclei monogenitoriali e le libere unioni; diminuiscono i matrimoni, religiosi in primis; il fenomeno della povertà a seguito di una separazione, di qualunque natura essa sia, è in continuo aumento.

Si fa un gran parlare di sostegno alle famiglie, di contrasto alle fragilità, ma  poi, alla prova dei fatti, la realtà ci racconta altro: I FIGLI NON SONO TUTTI UGUALI.

 

Foto di AlfredoLissoni da Pixabay

autore

Smallfamilies

"La redazione" del gruppo Smallfamilies aps

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