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Una rete di “nonni sociali” a sostegno della comunità e dei genitori fragili

scritto da Paola di Carlo

Una rete di “nonni sociali” a sostegno della comunità e dei genitori fragili può essere un modo per sopperire ai vuoti del welfare. In Italia i nonni hanno un ruolo fondamentale di supporto e di aiuto nel welfare familiare e costituiscono uno dei sostegni principali nella cura dei nipoti, oltre ad essere punto di riferimento affettivo ed educativo: sono spesso le persone anziane che danno una mano ai figli nell’educazione dei nipoti, si prendono cura di loro e organizzano il loro tempo quando i genitori sono assenti.

Ma quando i nonni non ci sono? Non si può negare che le famiglie diventino più fragili e aumentino le difficoltà e ciò spesso a discapito della crescita dei bambini.

Auser Lombardia (coinvolgendo una rete di 47 partner tra cui le sedi Auser al altre regioni, l’Università Bicocca, l’Università di Firenze, la Fondazione Asilo Mariuccia di Milano, l’Istituto degli innocenti di Firenze, Comuni e cooperative sociali) è partita proprio da questa semplice constatazione per ideare un progetto finalizzato ad integrare e sostenere bisogni e necessità che i nidi e le scuole materne attuali non sono in grado di soddisfare: creare una rete di “nonni sociali” a disposizione della comunità e a sostegno dei genitori in difficoltà.

Nonni quindi non solo per i propri nipoti, ma anche per tutti quei bimbi che i nonni non li hanno, perché lontani (ad esempio nel caso di bimbi di origine straniera) o perché non presenti.

Il progetto, finanziato dal Bando Prima infanzia 2016 con uno stanziamento che supera i 2 milioni e 150mila euro, durerà tre anni e prevede di raggiungere nel triennio una platea di oltre mille bambini nella fascia di età 0-6 anni con le loro famiglie.

L’Università Bicocca si occuperà dell’impianto pedagogico e realizzerà i moduli formativi. Le sedi Auser saranno utilizzate per accogliere, informare, creare comunità, organizzare laboratori.

In Lombardia sono stati scelti Sesto San Giovanni e la provincia di Cremona. In Toscana si prevedono attività di sostegno a genitori “single” e a famiglie di migranti, in Umbria sono stati scelti piccoli Comuni e realtà che stanno accogliendo le comunità terremotate e in Basilicata 4 Comuni che hanno problemi di spopolamento e di integrazione dei migranti.

Di certo non è solo il tempo che i nonni-pensionati dedicheranno ai bambini a dare un valore aggiunto quanto piuttosto il confronto intergenerazionale che si verrà a creare: un arricchimento per bambini e anziani.

 


Foto di FuSuSu . da Pixabay

autore

Paola di Carlo

Architetta e madre di due bambini, per il sito Smallfamilies aps scrivo post riguardo viaggi, tempo libero, servizi e iniziative utili.

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